Autocoltivazione i 6 passi cosa perché e come. Breve compendio - doisgrowshop.it

Autocoltivazione facile

-Scelta del seme: è forse la cosa più importante perché determina il risultato finale della tua coltivazione. Utilizzando semi economici il lavoro da svolgere è lo stesso ma con un rendimento inferiore per qualità e quantità. Valuta esclusivamente banche di altissimo livello come Dinafem, Humboldt, (che dal settembre 2020 sono diventati merce rara a causa della chiusura speriamo temporanea) Sensi seed, Paradise o Barney's Farm che per pochi euro in più sono la migliore garanzia di un risultato eccellente.

-Substrato di germinazione: scegli un substrato di germinazione che ti consenta una facile messa a dimora del seme germinato, i metodi tradizionali sono sempre validi, ma questi supporti ti aiutano a lavorare meglio ed in modo più pulito. Valuta la possibilità di utilizzare una serretta per la gerinazione dei semi, ti aiuterà ad ottenere un ambiente più idoneo.

-La growroom: Scegli una growroom di buona qualità, marchi come pure tent ti offrono un eccellente rapporto qualità prezzo e ti consentono il riutilizzo della stessa per innumerevoli volte, scegliendo una growroom economica andrai incontro a facili danneggiamenti e scarsa tenuta del prodotto.

-Allestimento della growroom: All' interno della growroom avrai necessità di un impianto di illuminazione composto da ballast bulbo e riflettore, un estrattore per espellere l' aria ed un aspiratore per immettere aria con proporzione circa 2a1 ( quantità aria in uscita maggiore di aria in entrata mantenendo l' ambiente in depressione) uno strumento di misurazione temperatura ed umidità, un buon timer, una luce a spettro verde che ti permetta il controllo della tua coltivazione anche in fase notturna ( le piante non subiscono uno stress con questa frequenza luminosa), un filtro odori ed un piccolo ventilatore. Potrai aggiungere un neutralizzatore d' odori per attenuarli quando apri la tua growroom e a secondo dei casi, umidificatori ed altri strumenti avanzati di controllo.

-Subtrato e vasi: Scegli il substrato che preferisci, dal terriccio all' argilla tenendo presente che al variare del substrato dovrai cambiare i fertilizzanti, puoi scegliere vasi di qualsiasi tipo ( tra i migliori i nuovissimi in geotessile) con l' unico vincolo della forma quadrata o rettangolare che evitano la spiralizzazione delle radici.

-Fertilizzanti e radicanti: Anche la scelta dei fertilizzzanti è molto importante, marchi come Plagron, Biobizz, GHE ti garantiscono una perfetta fertilizzazione. Se non sei un esperto cerca di utilizzare una sola linea di fertilizzanti per volta, le schede di fertilizzazione sono sempre basate sui prodotti specifici, mischiare prodotti di vari marchi utilizzandone uno per la crescita ed un' altro per la fioritura può causare problemi alla pianta dovuti a carenze o iperfertilizzazione. In questo caso l' esperienza del tuo rivenditore è sempre il tuo primo punto di riferimento.

Ma la cosa più importante è non essere mai soli, avere un esperto al tuo fianco è in assoluto la migliore ricetta per un risultato sicuro ed eccellente.

Rivolgendoti a Dois avrai 30 anni di esperienza al tua disposizione ed il miglior servizio pre e post vendita che potrai desiderare.

 

Tutte le informazioni contenute sono a solo scopo informativo e didattico. Invitiamo tutti gli utenti a non utilizzare tali informazioni in modo pratico in relazione ai semi di cannabis. Ricordiamo infatti che:

In Italia la Coltivazione dei semi di cannabis è vietata (Art. 28 e 73 del DPR 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (Art. 17 DPR 309/90)

Pertanto i Semi di cannabis potranno essere utilizzati esclusivamente per fini collezionistici e per preservazione genetica e sono commercializzati con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge. I semi di cannabis sono esclusi dal D.P.R. 309/90, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanze stupefacenti (L. 412 del 1974, Art. 1, Comma 1, Lett. B; convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e tabella 1 decreto Ministero della Salute 11 Aprile 2006).

 

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