Tipi di semi di cannabis, Autofiorenti, regolari e femminizzati quali le differenze? - doisgrowshop.it

Esistono diverse tipologie di semi di Cannabis, impariamo a distinguerli

 

Tipi di semi di marijuana

 

Ci sono pochi aspetti delle piante di marijuana che sono più importanti dei semi. Tutto inizia con il seme, quindi è meglio che il seme conti. In altre parole, dovresti decidere attentamente che tipo di seme desideri acquistare. Diamo un'occhiata ad alcune delle opzioni.

 

Semi di marijuana  regolari

 

I semi regolari sono, proprio come suonano, il normale tipo di seme di marijuana con cui la maggior parte delle persone coltivava tradizionalmente. Questi semi verranno con circa il 50% di maschi e il 50% di femmine, quindi dovrai diligentemente rimuovere i maschi se vuoi crescere soggetti femmina.

 

Semi di marijuana femminizzati

 

Questi semi sono quelli che produrranno solo piante femminili. Questi non sono presenti in natura: devono essere creati per farli essere tutti femmine. L' acquisto di semi femminizzati è l'opzione più efficiente per la maggior parte coltivatori di marijuana.

 

Semi Autofiorenti

 

I semi di tipo autofiorente non sono fotosensibili, invece iniziano a fiorire in base al tempo. In altre parole, fioriscono automaticamente. Questi possono funzionare molto bene per la coltivazione tutto l'anno, anche se non ha molto senso per i coltivatori indoor che possono già decidere quando vogliono che le loro piante inizino a fiorire manipolando il ciclo di luce.

Una volta che la pianta è completamente cresciuta, dovrai iniziare a pensare al tempo del raccolto. 

 

Tutte le informazioni contenute sono a solo scopo informativo e didattico. Invitiamo tutti gli utenti a non utilizzare tali informazioni in modo pratico in relazione ai semi di cannabis. Ricordiamo infatti che:

In Italia la Coltivazione dei semi di cannabis è vietata (Art. 28 e 73 del DPR 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (Art. 17 DPR 309/90)

Pertanto i Semi di cannabis potranno essere utilizzati esclusivamente per fini collezionistici e per preservazione genetica e sono commercializzati con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge. I semi di cannabis sono esclusi dal D.P.R. 309/90, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanze stupefacenti (L. 412 del 1974, Art. 1, Comma 1, Lett. B; convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e tabella 1 decreto Ministero della Salute 11 Aprile 2006).

 

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