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Cosa sono il THC e il CBD?

 

Probabilmente hai già sentito parlare di CBD e THC. Queste due sostanze sono la ragione dietro tutto il clamore che circonda la marijuana. Ci sono alcune differenze significative tra i due, quindi diamo un'occhiata a cosa fa ciascuno di loro.

 

THC

L'abbreviazione "THC" sta per tetraidrocannabinolo. Fornisce gli effetti psicoattivi della marijuana, colpendo il cervello più che il corpo. Un'altra sostanza, chiamata anandamide, è imitata dal THC per far funzionare il cervello in modo diverso con i ricordi, i processi cognitivi più elevati e la motricità fine.

Colpisce anche il dolore, la fertilità, la fame e la depressione. Molte persone scelgono varietà di marijuana ad alto contenuto di THC per i suoi benefici medicinali. Maggiori informazioni sul THC nel mio articolo Cos'è il THC?

 

CBD

Il cannabidiolo, o CBD, è un'altra sostanza psicoattiva comunemente usata nella marijuana medica. I due interagiscono, con il CBD che ha un effetto influente sul THC, il che significa che potrebbero rafforzare o indebolire alcuni effetti del THC. Sopprimere gli effetti psichedelici, ad esempio, può essere un grande vantaggio in una varietà medicinale di marijuana.

Questi non sono in alcun modo gli unici due tipi di cannabinoidi. Gli altri, invece, sono presenti solo in quantità minori. Maggiori informazioni sul CBD nel mio articoloCos'è il CBD?

 

 

Tutte le informazioni contenute sono a solo scopo informativo e didattico. Invitiamo tutti gli utenti a non utilizzare tali informazioni in modo pratico in relazione ai semi di cannabis. Ricordiamo infatti che:

In Italia la Coltivazione dei semi di cannabis è vietata (Art. 28 e 73 del DPR 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (Art. 17 DPR 309/90)

Pertanto i Semi di cannabis potranno essere utilizzati esclusivamente per fini collezionistici e per preservazione genetica e sono commercializzati con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge. I semi di cannabis sono esclusi dal D.P.R. 309/90, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanze stupefacenti (L. 412 del 1974, Art. 1, Comma 1, Lett. B; convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e tabella 1 decreto Ministero della Salute 11 Aprile 2006).

 

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